16 gennaio 2010

17 GENNAIO 2010
XV Domenica di S. Luca – S. Antonio il Grande – Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei – Giornata del migrante e del rifugiato


Sant’Antonio fu eremita e fondatore del monachesimo orientale. Nacque a Coma (Egitto) nel 250. Dopo la morte dei genitori distribuì le sue sostanze ai poveri e si diede alla via ascetica ritirandosi nel deserto. Attratti dalla sua santità, cominciarono ad affluire a lui visitatori ed imitatori, finché la regione si popolò di eremitaggi sotto la sua direzione. Verso la fine della sua vita ritornò ad Alessandria per combattervi gli ariani. Predisse la propria morte avvenuta all’età di 105 anni nel 355.

TROPARI

Della Domenica: Ex ìpsus katìlthes o Efsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs elefthèrosis ton pathòn: I zoì ke i Anàstasis imòn, Kìrie, dhòxa si.

Del Santo: Ton zilotìn Ilìan tis tròpis mimùmenos, to Vaptistì evthìes tes trìvis epòmenos, pàter Antònie, tis erìmu ghègonas ikistìs, ke tin ikumènin estìrixas evchès su. Dhiò prèsveve Christò to Theò sothìne tas psichàs imòn.

Della titolare della Parrocchia: En ti ghennìsi tin parthenìan efìlaxas, en ti kimìsi ton kòsmon u katèlipes, Theotòke. Metèstis pros tin zoìn, Mìtir ipàrchusa tis zoìs ke tes presvìes tes ses litrumèni ek thanàtu tas psichàs imòn.

Kontàkion: O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson tus pistùs us igàpisas, o mònos filànthropos.

EPISTOLA (Eb. 13,17-21)

Fratelli, obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi. Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di com-portarci bene in tutto. Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più presto. Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché pos-siate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amìn.

VANGELO (Lc. 19,1-10)

In quel tempo Gesù, entrato in Gèrico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormo-ravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

MEGALINARIO DI SANT’ANTONIO

Ton tis metanìas kathighitìn, ke ton tis erìmu, poliùchon ke ikistìn, ton pì-rinon stìlon, ton lìchnon tu Ilìu, Antònion ton mègan, pàntes timìsomen.

Commento al Vangelo:
Zaccheo è la figura del peccatore convertito, la cui conversione testimonia che “ciò che è impossibile per gli uomini, è possibile per Dio” (18,27). Anche il ricco può diventare un testimone del Regno. Zaccheo è anche la figura della potenza di Dio che sa trasformare un uomo facendogli cambiare vita: “Zaccheo, oggi devo fermarmi a casa tua”. Si noti la delicatezza delle parole di Gesù, che non dice: scendi perché voglio convertirti, ma: voglio essere tuo ospite. Gesù sembra farsi bisognoso per avere poi la possibilità di perdonare. Gesù accoglie Zaccheo prima della conversione. Non è la conversione che determina la simpatia di Gesù, ma è l’amore di Gesù verso i peccatori che suscita la conversione. L’incontro con Dio è sempre, e allo stesso tempo, un dono e il compimento di una ricerca. L’incontro con Gesù cambia la vita. Il pubblicano Zaccheo è la figura del discepolo cristiano che non lascia tutto, come altri, ma rimane nella propria casa, continuando il proprio lavoro, testimone però di un nuovo modo di vivere: non più il guadagno al di sopra di tutto, ma la giustizia (“restituisco quattro volte tanto”) e la condivisione (“dò la metà dei miei beni ai poveri”). C’è il discepolo che lascia tutto per farsi annunciatore itinerante del Regno e c’è il discepolo che vive la medesima radicalità restando nel mondo a cui appartiene. Il racconto di Zaccheo riunisce i motivi che costituiscono le strutture della conversione.
1) La prima è la “fretta”: l’occasione è vicina e bisogna afferrarla subito, non c’è tempo da perdere: “Zaccheo scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua; in fretta scese e lo accolse pieno di gioia”.
2) Poi la disponibilità, cioè la ricerca, il desiderio: Zaccheo cerca di vedere, ma non gli riesce a causa della folla. Gesù approfitta di questa disponibilità di Zaccheo per inserirsi nella sua vita e cambiarla.
3) In terzo luogo, la “rinuncia”, cioè il distacco dalle proprie ricchezze per distribuirle ai poveri.
4) Infine la “gioia”. Incontrare Gesù e accogliere la sua proposta è come trovare la perla per la quale vale la pena di vendere tutto, gioiosamente, convinti non di perdere ma di aver trovato.
Infine Luca non si dimentica di ricordarci che anche questo gesto di misericordia ha suscitato scandalo: “Tutti mormoravano”. Come se il Regno fosse solo per i giusti! E invece è il contrario.

16a SETTIMANA DI S. LUCA

18 – L – Ss. Atanasio e Cirillo, arcivescovi di Alessandria
Eb. 13,7-16 Mt. 5,14-19

19 – M – S. Macario l’egiziano – S. Arsenio di Corfù
1Pt. 3,10-22 Mc. 12,18-27

20 – M – S. Eutimio il grande
2Cor. 4,6-15 Lc. 6,17-23b

21 – G – S. Massimo il confessore – S. Neofito martire
Filip. 1,12-20a Lc. 12,8-12

22 – V – S. Timoteo apostolo – S. Anastasio il persiano, martire
2Tim. 1,3-9a Mt. 10,32-33.37-38.19,27-30

23 – S – S. Clemente di Ancira, ieromartire – S. Agatangelo martire
2Tim. 2,11-19 Lc. 18,2-8a

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