10 luglio 2010

11 LUGLIO 2010
VII Domenica di S. Matteo – S. Eufemia megalomartire, degna di ogni lode

TROPARI

Della Domenica: Anghelikè Dhinàmis epì to mnìma su, ke i filàssondes apenekròtisan; ke ìstato Marìa en to tàfo zitùsa to àchrandòn su sòma. Eskìlefsas ton Adhin mi pirasthìs ip’aftù, ipìndisas ti Parthèno, dhorùmenos tin zoìn. O anastàs ek ton nekròn, Kìrie, dhòxa si.

Della Santa: I amnàs su, Iisù, kràzi megàli ti fonì. Se, ninfìe mu, pothò, ke se zitùsa athlò, ke sistavrùme ke sinthàptome to vaptismò su; ke pàscho dhià se, os vasilèvso sin si, ke thnìsko ipèr su, ìna ke zìso en si; all’òs thisìan àmomon prosdèchu tin metà pòthu tithìsan si. Aftìs presvìes, os eleìmon, sòson tas psichàs imòn.

Della titolare della Parrocchia: En ti ghennìsi tin parthenìan efìlaxas, en ti kimìsi ton kòsmon u katèlipes, Theotòke. Metèstis pros tin zoìn, Mìtir ipàrchusa tis zoìs ke tes presvìes tes ses litrumèni ek thanàtu tas psichàs imòn.

Kontàkion: Tin en presvìes akìmiton Theotòkon ke prostasìes ametàtheton elpìdha, tàfos ke nèkrosis uk ekràtisen; os gar zoìs Mitèra pros tin zoìn metèstisen o mìtran ikìsas aipàrthenon.

EPISTOLA (2Cor. 6,1-10)

Fratelli, poiché noi siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!

VANGELO (Mt. 9,27-35)

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi”. Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete voi che io possa fare questo?”. Gli risposero: “Si, o Signore!”. Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto a voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: “Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione. Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: “Non si è mai vista una cosa simile in Israele!”. Ma i farisei dicevano: “Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni”. Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno e curando ogni malattia e infermità nel popolo.

Commento al Vangelo:
I miracoli sono sempre legati alla fede, ma non è la fede dell’uomo che guarisce, ma la potenza di Dio. È la parola di Cristo che guarisce e la fede è la condizione perché Dio operi i miracoli. Perché avere fede significa, in sostanza, confessare la propria impotenza e proclamare nel contempo la propria fiducia nella potenza di Dio. Fede è rifiuto di contare su se stessi per contare unicamente su Dio. Il grido degli ammalati che invocano il Cristo esprime sempre questo duplice atteggiamento. L’evangelista tiene a precisare un’altra cosa, e cioè che i miracoli di Gesù ottengono insieme l’assenso e il dissenso. Suscitano l’entusiasmo delle folle: “Non si è mai visto nulla di simile in Israele” . Ma anche la netta opposizione dei farisei: “Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni”.

8a SETTIMANA DI SAN MATTEO

12 – L – Ss. Proclo e Ilario, martiri
1Cor. 9,13-18 Mt. 16,1-6

13 – M – Sinassi dell’arcangelo Gabriele – S. Stefano il sabaita, taumaturgo
Eb. 2,2-10 Lc. 10,16-21

14 – M – S. Aquila apostolo – S. Giuseppe il confessore, arcivescovo di Tessalonica
1Cor. 10,12-22 Mt. 16,20-24

15 – G – Ss. Quirico e Giulitta, martiri
1Cor. 10,28-11,8 Mt. 16,24-28

16 – V – Ss. Atenogene ieromartire e i suoi 10 discepoli
1Cor. 11,8-23a Mt. 17,10-18

17 – S – S. Marina megalomartire
Gal. 3,23-4,5 Mc. 5,24-34

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